giovedì 4 novembre 2010

Il diario di Anna Frank





Autore: Annalies Marie Frank (detta Anna Frank)

Titolo originale: Het actherhuis: «il retrocasa»

Titolo: Il diario di Anna Frank



Così inizia il diario di Anna Frank il 12 giugno 1942. È il giorno del suo tredicesimo compleanno e il diario è un regalo, che lei chiama Kitty, perché non ha una vera amica e ha l’esigenza di confidare i suoi pensieri a qualcuno che l’ascolti. La famiglia, ebrea, è costretta ad emigrare dalla Germania fino in Olanda, ad Amsterdam, per sfuggire alle persecuzioni scatenate dalle leggi razziali di Hitler.

Dopo l’invasione tedesca dell’Olanda, Otto Frank, il padre, prende in seria considerazione l’opportunità di nascondersi. Il 6 luglio 1942 la famiglia Frank, composta da quattro persone, e la famiglia Van Daan, di tre persone, si chiudono nell’alloggio segreto, situato all’interno della casa dove Otto Frank aveva l’ufficio. Nei due anni seguenti nessuno di loro uscirà più all’aria aperta. All’alloggio segreto si può accedere attraverso un armadio girevole, insospettabile. Ai sette abitanti dell’alloggio, cioè Anna, Otto Frank, detto affettuosamente Pim, la mamma, la sorella Margot, tre anni più grande di Anna, il signor Van Daan, la signora Van Daan e il loro figlio Peter di quindici anni, si aggiungerà il dentista Dussel, ottavo ospite. Gli otto "segregati" sono aiutati da altre quattro persone non ebree, indispensabili in quanto sono loro che portano da mangiare, i libri e altro, sono loro che proteggono i fuggiaschi utilizzando l’ufficio di Otto Frank. Lungo il corso di questa clausura, che per Anna inizialmente è come una vacanza, litigheranno molto, tremeranno ai bombardamenti, trasaliranno a ogni minimo rumore, avranno momenti di speranza alternati a momenti di tristezza. Anna è molto intelligente, sembra già adulta, è costretta ad abbandonare la scuola, gli amici, il vivere "agiato", a sacrificare la sua gioventù fra gli stenti e la paura. Ma Anna possiede quell’ironia e quella semplicità che le permetteranno di sostenere i duri momenti che l’attendono con una serenità maggiore rispetto ai personaggi adulti. Ella attraverserà tre diverse fasi: la prima, dove è ancora immatura e spontanea, se la prende a ogni rimprovero, mostra addirittura odio nei confronti della mamma e insofferenza nei confronti della petulante signora Van Daan e dello scorbutico dentista con il quale condivide la stanza; la seconda, dove decide di mostrarsi amabile e arrendevole, richiudendosi su se stessa; la terza, dove matura, vive un vero e proprio idillio amoroso con Peter, incontra la fiducia e la voglia di vivere semplicemente guardando il cielo sereno.

Il 1° agosto 1944 è la data dell’ultima pagina del diario di Anna dove lei è combattuta fra le due sue metà: una esuberante, allegra, con la tendenza a prendere tutto alla leggera e l’altra più bella, più pura, più profonda, più sensibile, che lei ha mostrato solo a Kitty. Il diario di Anna si conclude qui, ma la sua vita e quella degli altri no. Vengono scoperti dalla Gestapo il 4 agosto e vengono deportati in vari campi di concentramento tra cui Auschwitz. Anna muore nel marzo ’45, di tifo, nel campo di concentramento di Bergen Belsen, circa tre settimane prima dell’arrivo delle truppe inglesi.



« "la gioventù in, in fondo è più solitaria della vecchiaia."»


Nonostante il temperamento di Anna sia incline alla speranza (lei infatti è convinta che torneranno l’ordine, la pace e la serenità), penso che, nel corso degli otto mesi che ha trascorso a Bergen Belsen, prima della morte, penosamente abbia ricordato i momenti vissuti nell’alloggio segreto, Peter, i compleanni, i libri, gli amici che fino all’ultimo hanno rischiato la vita per salvarli, che abbia vissuto innumerevoli volte quei due anni che le hanno permesso di scrivere il diario.

Questo è molto triste e io ho letto il libro tenendo sempre presente la sua tragica conclusione, che diffonde un velo di malinconia sui singoli momenti raccontati, anche quelli più sereni o addirittura felici, come il compleanno rallegrato dalla poesia scritta per lei dal papà o la tenera storia d’amore con Peter.
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