martedì 26 ottobre 2010

Roberto Vecchioni



Roberto Vecchioni nasce a Milano il 25 giugno 1943 da genitori napoletani.
Nel 1968 si laurea in Lettere antiche all'Università Cattolica di Milano dove resterà per due anni come assistente di Storia delle religioni proseguendo poi per trent'anni la sua attività di insegnante di greco e latino nei licei classici. Ha raggiunto l'età pensionabile come docente universitario presso l'Università di Torino dove per tre anni ha insegnato "Forme di poesia in musica". La sua attività nel mondo musicale inizia molto presto, negli anni '60, quando comincia a scrivere canzoni per artisti affermati (Ornella Vanoni, Mina, Iva Zanicchi, Gigliola Cinquetti).


Roberto è anche impegnato sul fronte della divulgazione culturale della musica: nel 1999 è stato relatore in un ciclo di incontri culturali e musicali sulla canzone d'autore in diverse università francesi e in una sola stagione scolastica (1999-2000) ha promosso oltre 40 appunatmenti con le scuole superiori e le università italiane, incontrndo oltre 50.000 studenti sul tema "Musica e poesia", illustrando l'evoluzione storica della canzone d'autore e impegnandosi a diversi livelli per il riconoscimento pieno della canzone come forma poetica.


La musica di Roberto Vecchioni si ispira senz'altro all'amore raccontato in forma lirica e più spesso ironica: nelle sue canzoni si trovano tracce autobiografiche fatte di sentimenti persi o ritrovati, di occasioni non colte, di affetti vicini o dimenticati ma anche di impegno, motivazione e voglia di agire. Sono emozioni sempre autentiche che si fanno talvolta leggere perché inserite in una dimensione di sogno, di ricordo, quasi di favola.



Di queste canzoni ascoltate le parole decisamente toccanti.











E ti diranno parole rosse come il sangue, nere come la notte; ma non è vero, ragazzo, che la ragione sta sempre col più forte; io conosco poeti che spostano i fiumi con il pensiero, e naviganti infiniti che sanno parlare con il cielo. Chiudi gli occhi, ragazzo, e credi solo a quel che vedi dentro; stringi i pugni, ragazzo, non lasciargliela vinta neanche un momento; copri l'amore, ragazzo, ma non nasconderlo sotto il mantello; a volte passa qualcuno, a volte c'è qualcuno che deve vederlo. Sogna, ragazzo sogna quando sale il vento nelle vie del cuore, quando un uomo vive per le sue parole o non vive più; sogna, ragazzo sogna, non cambiare un verso della tua canzone, non fermarti tu... Lasciali dire che al mondo quelli come te perderanno sempre; perchè hai già vinto, lo giuro, e non ti possono fare più niente; passa ogni tanto la mano su un viso di donna, passaci le dita; nessun regno è più grande di questa piccola cosa che è la vita E la vita è così forte che attraversa i muri senza farsi vedere la vita è così vera che sembra impossibile doverla lasciare; la vita è così grande che quando sarai sul punto di morire, pianterai un ulivo, convinto ancora di vederlo fiorire Sogna, ragazzo sogna, quando lei si volta, quando lei non torna, quando il solo passo che fermava il cuore non lo senti più ; sogna, ragazzo, sogna, passeranno i giorni, passerrà l'amore, passeran le notti, finirà il dolore, sarai sempre tu ... Sogna, ragazzo sogna, piccolo ragazzo nella mia memoria, tante volte tanti dentro questa storia: non vi conto più; sogna, ragazzo, sogna, ti ho lasciato un foglio sulla scrivania, manca solo un verso a quella poesia, puoi finirla tu.

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